Le Ragazze presentano… Le Muse nascoste

Libri e arte. Che gran cosa! Se poi parliamo anche di un libro di arte femminista, BINGO!

Sono una #booklover e, a tratti, una malata di lettura. Giorni in cui non leggo, giorni in cui leggo 400 pagine in scioltezza. Settimane dove le uniche cosa che guardo sono le mail di lavoro e poi PAM! trovo una saga di 4/5 libri e me li divoro in un week end. Ero appunto in libreria a cercare nuovi compagni di viaggio quando sono passata davanti alla sezione arte e “Le Muse nascoste” di Lauretta Colonnelli ha catturato il mio sguardo.

Il concept in realtà è molto semplice, dare spazio e visibilità alle “protagoniste dimenticate di grande opere d’arte” ma da un concept apparentemente semplice nasce un libro molto bello e accurato che vi consiglio senz’altro.

Vi è mai capitato di passare davanti a un quadro e pensare “cosa vuole raccontarmi l’autore?” o ancora “cosa vuole dirmi questo personaggio?” o ancora “ma chi sei?”? Lauretta in questo libro da voce a tutte le donne sconosciute (o quasi) mostrate in queste grandi opere d’arte. Un lavoro accurato di ricerca tra documenti, lettere e diari, per dare a queste donne un’identità, recuperare la loro storia e farcele conoscere.

Ad esempio, vi siete mai chieste chi è il viso dietro alla famosissima Venere del Botticelli? La storia di questa musa ispiratrice? Ebbene è Simonetta Vespucci, che era definita “la sans par”, senza pari, la più bella di Firenze. I tratti del suo viso sono costanti in tutte le protagoniste dei lavori del Botticelli ed è molto interessante leggere la sua storia.

Ho riso veramente tanto a leggere la storia dietro al quadro “American Gothic” di Grant Wood (quello nella copertina che trovate qui sotto) dove sono ritratti l’autore e sua sorella Nan che, come potete notare, non era affatto contenta di posare per il fratello. Nel libro viene definita scherzosamente (ma non troppo) “la sorella offesa”.

Ci sono tante storie che sono state riportate alla luce e che danno, finalmente, il giusto riconoscimento alle muse ispiratrici di questi grandi artisti. Vi assicuro che dopo la lettura di questo libro, non guarderete più un quadro con gli stessi occhi!

Buona lettura!

Post elezioni

La democrazia è svegliarsi un lunedì mattina e trovarsi improvvisamente in un paese che sarà presto governato dalla destra e ponderare se è il caso di diventare una suddita del neo Re Carlo III.
La democrazia è vedere con profondo sconforto che l’affluenza alle urne è ai minimi storici e che molte persone con diritto di voto hanno scelto di non andare alle urne. Delusi dai politici? Dalla politica? Convinti che andare a votare non serva a nulla o semplicemente stanchi di votare il meno peggio?
Democrazia è accettare i risultati e leggere che a seguito di questa vittoria diversi individui si sentono di poter scrivere che “è finita la pacchia” che è ora di “riaprire i forni” e “donne tornate a casa perchè quello è il vostro posto”. Persone che si esprimono con tanti di quegli errori grammaticali che sono venuti gli sgrisori (tipico termine Reggiano) persino alla mia gatta.

Democrazia è anche vedere con orgoglio che la mia regione ha la percentuale più alta di votanti, che la mia provincia ha una percentuale molto alta di votanti e persino il mio paesello ha una percentuale dannatamente alta di votanti.

Democrazia è sapere che, anche se questo lunedì è stato tosto, non si molla di un centimetro sulle cose importanti. Noi RESISTEREMO e LOTTEREMO per i diritti delle donne e in particolare perché possano fare quello che vogliono con il loro corpo, perché riescano ad esercitare i diritti previsti dalla Legge 194 in modo agevole. Non molleremo di un centimetro per far riconoscere i diritti della comunità LGBTQ+, per togliere l’anacronistica divisione “uomo” e “donna” dalle liste elettorali, per permettere ad ogni bambino abbandonato di avere una famiglia che gli vuole bene e lo ama. Non molleremo un centimetro nel difendere le persone che hanno bisogno di aiuto e non chiuderemo gli occhi o guarderemo da un’altra parte in caso di bisogno. Non permetteremo che i valore di una donna venga basato sulla sua capacità di procreare o di gestire e accudire casa e famiglia.

La democrazia è accettare il risultato di queste votazioni, rimboccarsi le maniche e continuare a cercare di dare il proprio contributo sapendo che tante gocce possono fare la differenza.

Quindi, mi spiace Re Carlo III, resto qui a casa, in Italia, per cercare di renderla un posto migliore.

Il rosmarino non capisce l’inverno

Stamattina mi sono svegliata con gli occhi gonfi. Ci ho messo 10 minuti tra cucchiaini gelati e cremine varie per rendermi presentabile e la colpa è tutta di Matteo Bussola.
Ieri sera ho finito il suo libro “Il rosmarino non capisce l’inverno” e, come potete immaginare, ero in una valle di lacrime.

Con un po’ di presunzione, ho sempre pensato che un uomo non potesse descrivere a pieno come si sente una donna in determinati momenti. Che non avesse l’accortezza di spiegare in modo semplice le mille sfaccettature che abbiamo e il casino interiore che ci alimenta. Sono stata prontamente e piacevolmente smentita!

In questo libro che ho A-D-O-R-A-T-O trovate storie di donne che affrontano tanti momenti della propria vita differenti, momenti difficili, momenti di cambiamento, momenti in cui le protagoniste si mettono in discussione o cercando di sopravvivere e affrontare le difficoltà. Tante storie tutte diverse ma tutte simili allo stesso tempo.

La cosa che mi ha colpito di più è la delicatezza con cui tutti i temi del libro sono stati illustrati. Non so come spiegarvelo meglio ma è come se ogni storia fosse stata maneggiata con guanti di seta, con un infinito rispetto e consapevolezza. Per capirlo, bisogna leggerlo.

Quindi se passerete l’estate al mare o in montagna oppure in città, fatevi un favore e regalatevi questo libro!

Ho deciso di scrivere di donne perché non sono una donna. Perché ho la sensazione di conoscerle sempre poco, anche se vivo con quattro di loro. E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già – Matteo Bussola